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Le festività natalizie dovrebbero essere un periodo di gioia e serenità, almeno in teoria. Per alcuni, però, invece che essere un’occasione per rilassarsi e staccare dalla vita di tutti i giorni, questo periodo può diventare fonte di stress e preoccupazioni. Cosa possiamo fare per rendere questo periodo dell’anno il più possibile piacevole e senza inutili stress?

natale stress

Eccoci qua: un altro anno sta finendo («e meno male!», aggiungerà inevitabilmente qualcuno) e le festività natalizie sono alle porte! Per qualcuno è senz’altro una buona notizia: c’è chi le considera una specie di “stacco” invernale, spesso atteso già da settembre, e per i bambini è sicuramente un periodo di soprese e regali, ma anche di pausa dalla scuola (che non guasta).

Ma non è così per tutti. In teoria, questo periodo di feste dovrebbe essere uno dei periodi più gioiosi dell’anno, ma per qualcuno può diventare un vero incubo: tra regali da fare all’ultimo minuto, in tempi sempre più stretti, in negozi affollati e con i portafogli piangenti, e gli incontri forzati con parenti solitamente evitati nel resto dell’anno, il rischio è di vedere salire il proprio livello di stress invece di semplicemente rilassarsi e godersi queste giornate.

Insomma, tra aspettative irrealistiche di divertimento e felicità assoluti e i piccoli grandi inconvenienti che sicuramente incontreremo nel nostro cammino, il Natale può trasformarsi nell’ennesima occasione in cui stressarci ulteriormente e, in definitiva, complicarci la vita.

Come limitare al massimo i potenziali “danni” delle feste natalizie? Cosa possiamo fare per rendere questo periodo dell’anno il più possibile piacevole e gioioso? Di seguito una serie di consigli e riflessioni su come affrontare al meglio le festività natalizie in modo da poter trascorrere il più possibile un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo!

Scegli le tue priorità

In un periodo così denso di impegni e cose da fare, spesso l’ultima cosa che ci passa per la testa è proprio ciò che potrebbe essere più piacevole e utile per noi. Per questo, cominciamo con un consiglio pratico: fai una lista delle tue priorità.

Scegli le tre cose per te più importanti e più in linea con i tuoi valori, in modo da rendere davvero queste festività il più possibile positive e realmente piacevoli. Una volta scelti i tuoi “obiettivi”, usa questa lista come guida per organizzare le prossime giornate.

Ad esempio, se per te è molto importante passare del tempo con i tuoi familiari o con i tuoi amici, stabilisci questa come priorità e organizzati affinché i prossimi giorni siano ricchi di occasioni di incontro e di tempo da passare insieme a chi vuoi più bene. Ovviamente questo potrebbe significare mettere da parte altre cose (ad esempio, girovagare per centri commerciali alla caccia dell’ultimo, disperato regalo), ma il senso dello stabilire delle priorità è proprio questo.

Cosa ti piace? Cosa ti fa star bene? Attivati per farlo!

Un’ultima cosa: sii realista con il tempo che hai a disposizione. Se ti metti in testa di fare troppe cose potresti stressarti ancora di più: lasciati guidare dal cuore e scegli con intelligenza come spendere il tuo tempo.

Regali imperfetti

Un altro aspetto piuttosto stressante delle feste possono essere i regali, specialmente se abbiamo il conto in arancione tendente al rosso. Personalmente, ritengo abbastanza inutile sprecare tempo e denaro per regalare qualcosa a qualcuno che potrebbe anche non averne bisogno, o col rischio che il nostro regalo possa addirittura non piacere. Ma questa è solo la mia opinione.

Ma cos’è un regalo, in fin dei conti? Se si tratta di una “semplice” manifestazione di affetto e di attenzione, perché svenarsi o rompersi la testa alla ricerca del regalo perfetto? Non è meglio qualcosa di autentico, di sentito, che viene dal cuore, anche se è qualcosa di semplice? Potrebbe trattarsi anche solo di una buffa foto in cornice di te e la persona a cui destinare questo dono, oppure dei coupon per regalare delle “pulizie in casa” (perfetto per la mamma!). Che importa? Alla fine quello che conta non è sorprendere e far sorridere?

Se invece sei come me, che quando si tratta di fare dei doni mi vengono le palpitazioni al solo pensiero di cosa potrei regalare, perché non fare qualcosa di più estremo? Che ne dici di una donazione in beneficenza a nome della persona a cui fare il regalo? Un dono sicuramente più utile dell’ennesimo maglioncino con le renne a chi sicuramente non ne avrebbe bisogno.

Eventi inutili e cene tranquille

È arrivata anche a te la richiesta di partecipazione al party aziendale? Improvvisamente hai avvertito un fastidioso prurito per tutto il corpo? È normale, fa parte del pacchetto natalizio. Ma non sarebbe meglio declinare con gentilezza ed eliminare dalla tua agenda eventi di questo genere, potenzialmente assai stressanti? Non sarebbe meglio dedicarsi a frequentare posti e persone con le quali vuoi davvero stare? Insomma, ritorniamo al punto di sopra: stabilisci le tue priorità e cancella il superfluo.

Molto meglio i mega menù delle feste, a casa tua, con decine e decine di persone in attesa delle tue prelibatezze, vero? Già, sto parlando proprio di quelle cene in cui TU devi cucinare ogni singola pietanza per nutrire orde di affamati commensali, vivendo nella perenne ansia che l’arrosto in forno possa irrimediabilmente bruciarsi se solo ti soffermi a parlare un po’ di più con un invitato. Non proprio delle cene all’insegna della gioia e del relax.

Scherzi a parte, se questi “cenoni delle feste” ti stressano, semplicemente non farli. O meglio: fai qualcosa di semplice che possa permettere anche a te di godere della serata, della compagnia dei tuoi amici e di un buon calice di vino, in un’atmosfera di natalizia serenità. Ah, potresti anche chiedere ai signori ospiti di aiutarti a cucinare e a sparecchiare, qualcuno disposto a farlo si trova sempre!

Dinamiche familiari e dispute culinarie

Ah, le cene in famiglia! Se anche tu hai un parente che sembra aspettare l’arrivo delle feste solo per poterti sottoporre a veri e propri interrogatori con domande quali “Quando ti laurei?”, “Quando ti sposi?”, “Quando lo fate un figlio?”, o per condividere con te gioviali commenti come “Ti vedo ingrassata”, “Mamma mia quanti capelli bianchi!”, “La lasagna la faccio meglio io” … ti scongiuro: respira e mantieni la calma.

Certe persone sono fatte così (e purtroppo sono nostri parenti), non c’è motivo per prendersela. Ma già che lo sai, pianifica in anticipo come rispondere a queste simpatiche interazioni. Non è necessario essere sarcastici o imbufalirsi, a volte può bastare un sorriso sornione o un’alzata di spalle, l’importante è che passi il messaggio: “nulla di ciò che puoi dire mi rovinerà questa giornata di gioia e di amore”.

In generale, comunque, consiglio in queste occasioni di evitare argomenti “caldi” quali, ad esempio, la politica, l’immigrazione o la classica disputa su guanciale o pancetta nella carbonara (SPOILER: ci va il guanciale).

Ok, torno serio. Il Natale e le altre feste del periodo sono una splendida occasione per un po’ di leggerezza, che spesso sembra mancare nel resto dell’anno. Quindi perché non restare “leggeri”, evitando baruffe, polemiche e frecciatine? Ad ogni modo, se sai di poter andare incontro a situazioni difficili da gestire o semplicemente spiacevoli, anche (e soprattutto) se si tratta di parenti, imponi loro i tuoi limiti. Anche al costo di limitare il tempo da dedicare loro: ne hai tutto il diritto e ne va del tuo benessere.

Perché a Natale siamo tutti più buoni, ma zia Adelina no.

Spiritualità e prospettiva

Con il termine spiritualità non intendo parlare di religione. Mi riferisco invece a quel qualcosa che a volte si riesce a percepire, come flebile sottofondo a questo particolare periodo dell’anno. Forse è l’eccitazione per un nuovo anno che sta per cominciare e promette un destino migliore di quello precedente, o forse è qualcosa di completamente diverso, che ha a che fare più con il presente che con il dopo o il prima: la sottile sensazione che tutto sia a posto così.

Ti guardi intorno: c’è la tavola riccamente imbandita, le risate e le corse dei bambini, il calore del camino, le luci e i colori dell’albero di Natale, le persone a cui vuoi bene riunite attorno a te.

Allora senti di poter prendere un po’ di distanza dai problemi di ogni giorno (puoi permetterti di mollarli, almeno per po’, tanto non andranno da nessuna parte) e aprirti a una prospettiva diversa. Scegliere di guardare a quello che di buono c’è, piuttosto che a quello che manca o che non vorresti.

Se sei preoccupata per quei chili di troppo al punto da immedesimarti con Babbo Natale; se ti fa arrabbiare che la promozione al lavoro che aspettavi da tanto se l’è beccata il nipote preferito di zia Adelina; se sei rimasto deluso dall’ennesimo maglioncino con le renne (che poi ti sentirai pure obbligato a mettere), fermati. Questi sono problemi da “primo mondo”.

Guardati intorno.

Apprezzare quel che si ha, pure se è poco, anche se spesso lo si dà per scontato, ed essere grati per il fatto di averlo: questo, per me, è lo spirito del Natale. Anche questa, per me, è spiritualità.

natale stress

Propositi e speranze

Abbiamo un’idea di come dovrebbero essere queste festività, ma inevitabilmente qualcosa non va per il verso giusto, e finiamo così per stressarci e stare male. Prova invece ad affrontare i prossimi giorni seguendo quelle che sono le tue priorità, eliminando il superfluo o ciò che potrebbe mettersi in mezzo tra te e questo periodo di potenziale serenità e positività.

E, se riesci, prova a “colorare” l’atmosfera natalizia con quello spirito di gratitudine che ci consente di apprezzare e di gioire di ciò che abbiamo. Non c’è antidoto migliore per contrastare lo stress delle festività. Alla fine può bastare davvero poco per rendere queste “feste da calendario” dei giorni di festa veri e propri.

A questo punto non mi resta che augurarti, di tutto cuore, delle splendide giornate da passare all’insegna della gioia, della pace e dell’armonia!

Buone Feste, e prenditi cura di te.

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Andare in vacanza significa prendersi una pausa dallo stress della vita quotidiana, ma se la vacanza stessa diventa fonte di stress rischiamo di tornare al punto di partenza. Forse occorre ripensare alla vacanza non come fuga dallo stress, ma come occasione per dedicarci a ciò che ci fa stare bene e a chi vogliamo bene.

stress vacanza

Hai già pianificato la tua vacanza perfetta? Non vedi l’ora di poter finalmente lasciarti alle spalle tutto lo stress, i problemi e le preoccupazioni di ogni giorno? Già ti vedi su una spiaggia bianchissima e le palme tutte intorno o a passeggiare per un fresco sentiero con imponenti montagne sullo sfondo?

Andare in vacanza significa mettere da parte le responsabilità, gli impegni e le scadenze che quotidianamente riempiono le nostre giornate. Significa partire con la voglia di divertirsi e rilassarsi, per ritrovare le energie perse da tempo e riuscire a prendersi una pausa da tutto lo stress che pervade le nostre esistenze.

A volte, però, alcuni nostri atteggiamenti possono portarci a vivere anche le vacanze in maniera stressante. E forse può essere utile rivedere il concetto di vacanza non come fuga dallo stress, ma semplicemente come occasione per dedicarci a ciò che più ci piace e per stare con chi vogliamo bene.

Stress da vacanza

Il senso ideale della vacanza è “staccare” dalla vita di tutti i giorni, una pausa dallo stress che ci accompagna per tutto l’anno. Paradossalmente, però, la stessa vacanza può diventare una fonte di stress, ancor prima che questa inizi: la pianificazione, il budget da destinare, le valigie, il viaggio sono tutti elementi che possono dare origine a preoccupazioni e tensioni.

Andare in vacanza, inoltre, rappresenta un cambiamento significativo rispetto all’ordinario. Ci troviamo cioè in una finestra temporale in cui tutto (o quasi) cambia: gli orari, le routine quotidiane, ma anche gli spazi e i momenti in cui troviamo conforto quando ne sentiamo il bisogno.

Eppure, nonostante molte cose possano apparire diverse, siamo sempre noi ad andare in vacanza. Noi, con le nostre aspettative, i nostri problemi, le nostre necessità. Con le nostre idee su come devono essere le cose, su come devono andare, su cosa fare e cosa non fare.

In un certo senso, quindi, possiamo ritrovarci a partire solo con il corpo, non con la mente. Tutto quello che è già nella nostra testa viene in valigia con noi. Il rischio è di aver aspettato un intero anno per poi ritrovarci, sebbene in vacanza, al punto di partenza. Staccare, ma senza staccare.

Aspettative di relax

Diciamoci la verità: il fatto che siamo in vacanza non vuol dire necessariamente che lo stress sparisca immediatamente dalle nostre vite una volta scesi dall’aereo. Si parte sempre con l’aspettativa di “rilassarsi”, di vivere finalmente un periodo senza pensieri né preoccupazioni, di solo divertimento e pace interiore.

Partiamo cioè orientati verso quello che immaginiamo sarà un periodo bellissimo della nostra vita, senza problemi né ansietà. Con questa idea fortemente radicata nella nostra testa, cosa accadrà al primo imprevisto? Può essere un ritardo all’aeroporto, una fila interminabile in autostrada o il proprietario dell’appartamento che abbiamo affittato che non si fa vedere e non risponde al telefono.

Il sogno è già parzialmente infranto. In un attimo sentiamo nuovamente montare lo stress, magari accompagnato da frasi quali: “Ecco, non me ne va mai bene una!”, “Sono venuto per rilassarmi e mi sento peggio di prima!”.

Intendiamoci, non sto dicendo di aspettarsi il peggio dalla nostra vacanza. Piuttosto, che è importante partire con la consapevolezza che “vacanza” non significa “sfuggire allo stress”. Se partiamo con questa aspettativa, al primo imprevisto torneremo inevitabilmente al punto di partenza.

Il dovere di divertirsi

Quando si parte, ma anche giorni prima di farlo effettivamente, la testa comincia a riempirsi di immagini e pensieri su come si deve stare in vacanza. “Devo divertirmi, devo rilassarmi, devo mettere da parte i pensieri, devo godere di ogni momento al massimo, non devo avere preoccupazioni, non devo stressarmi”.

Insomma: messi da parte i “doveri” della vita ordinaria, li sostituiamo subito con i “doveri” da vacanza. Niente di male in questo, per carità. Anche se, a ben guardare, sembra quasi di essere di nuovo in ufficio con le mille cose da dover fare o in casa con i mille problemi da dover risolvere.

A volte, le doverizzazioni prendono la forma di programmi di attività ben strutturati: la prima sera cenetta a base di pesce in riva al mare, la mattina seguente corsetta in spiaggia alle 6, il terzo giorno con tutta la famiglia al parco divertimenti, il giorno dopo sci d’acqua e quello dopo ancora parapendio.

Che siano programmi o atteggiamenti, il rischio è di strutturarsi mentalmente una serie di condizioni che, qualora non dovessero verificarsi, possono diventare esse stesse condizione di stress e di disagio. Accade così che la vacanza, fuga a lungo attesa dal carico di sofferenze quotidiane, diventi uno schema rigido nel quale ci sentiamo incastrati nel disperato tentativo di stare meglio.

Come non rovinarsi una vacanza

In definitiva, tra aspettative irrealistiche di assoluto relax e rigide idee su come devono andare le cose, la nostra vacanza rischia di diventare una situazione ancora più stressante di quelle che vorremmo, almeno temporaneamente, lasciarci alle spalle.

Occorre, forse, un cambio di prospettiva. Vedere cioè la vacanza che ci aspetta non come la soluzione di tutti i mali, ma come un’opportunità di vivere un’esperienza nuova che ci consenta, almeno temporaneamente, di mettere da parte ciò che ogni giorno sembra consumarci. Altrimenti, perché scomodarsi a prendersi un periodo di pausa se dobbiamo poi viverlo allo stesso modo di sempre?

Quindi, innanzitutto:

  • Non aspettarti “risultati”. Non partire con l’idea di rientrare più rilassato, più tonico o più pimpante. Il rischio è di non riuscirci, per una ragione o per un’altra. Vivere una vacanza come un’esperienza orientata verso degli obiettivi assomiglia più a un lavoro che a un periodo di riposo!
  • Non fermarti agli imprevisti. Capitano e capiteranno senz’altro: gli imprevisti sono all’ordine del giorno, che tu sia o meno in vacanza. Non farne un dramma, vivili per quelli che sono: dei semplici contrattempi. Davvero un piccolo intoppo ha il potere di condizionare l’intera vacanza?
  • Non programmare ogni cosa. Lo scopo non è “occupare il tempo”, semmai può esserlo di viverlo a pieno. Non è necessario essere sempre impegnati in qualcosa, anche nei momenti di relativa inattività, di ozio o di “noia” si può stare bene. Magari rappresentano proprio un’opportunità per rifiatare… che poi era l’idea iniziale, giusto?
  • Non portarti dietro il lavoro. Non parlo solo delle carte arretrate alle quali pensavi di dedicarti in alternativa alla siesta, ma soprattutto di tutto ciò che è per te fonte di preoccupazione o di disagio. In altre parole: di stress. Più facile a dirsi che a farsi, lo so. Per riuscirci, è necessario tenere “impegnata” la mente in altri modi, alcuni dei quali sono elencati di seguito.

Come godersi una vacanza

Come si può fare, quindi, per vivere la nostra vacanza in modo da renderla davvero un’esperienza significativa e rigenerante? Ecco alcuni consigli per una vacanza meno “impegnativa” ma, forse, più soddisfacente:

  • Rinnovare i propri interessi. Mettere da parte la solita routine non significa necessariamente rivoluzionare la nostra vita, lasciare in stand-by ogni aspetto del nostro essere o abbandonarsi all’ozio più assoluto. Anzi, la vacanza può essere un ottimo momento per riprendere in mano le cose che più ci piace fare e viverle con rinnovata passione: approfittiamo dunque delle ferie per dedicarci ai nostri interessi, siano essi la lettura o la fotografia, il visitare musei e luoghi d’arte o il gustare le prelibatezze locali.
  • Fare attività fisica. Non è necessario frequentare una palestra quando si è in villeggiatura, in realtà basta anche un po’ di ginnastica dolce o passeggiate più o meno lunghe. Quanto basta per restare attivi, insomma. L’obiettivo non è “mantenere la forma” o tornare in ufficio più tonici di prima, quanto piuttosto di dare modo anche al nostro corpo di rigenerarsi, di ritrovare le energie e la vitalità che spesso sembrano mancarci nei lunghi periodi in cui ci alterniamo tra la seduta della scrivania e il divano di fronte alla tv. Insomma, perché non approfittare per ridare vigore al nostro corpo, oltre che alla nostra mente?
  • Vivere nuovi stimoli. Le vacanze sono anche un’ottima occasione per sperimentare nuove esperienze, in un contesto in cui siamo meno vincolati dal tempo e dagli impegni quotidiani. È anche un modo per ritornare più “ricchi” di nuove avventure e prospettive. Non è necessario programmare chissà quali esperienze, a volte può bastare davvero poco: assaggiare un cibo esotico, esplorare un fondale marino, fare due chiacchiere con un pescatore locale. Insomma, sperimentare l’insolito e aprirsi a nuove esperienze: ecco come con la vacanza si può andare oltre l’ordinario.
  • Condividere i momenti. Sembra banale, ma uno degli aspetti più significativi di una vacanza è la possibilità di ritrovare il semplice piacere di stare con chi vogliamo bene. Che sia il proprio partner, i propri parenti, gli amici di una vita o nuove conoscenze non importa: ciò che davvero conta è l’opportunità di condividere questa esperienza tenendo da parte i soliti problemi e le solite preoccupazioni, che a volte ci sono d’ostacolo nel vivere quotidianamente l’altro. E magari riscoprire le piccole gioie dello stare insieme, del sentirsi parte di qualcosa di più grande di questo o quello. Sentirsi a casa, ovunque ci si trovi.

In definitiva, prenditi cura di te stesso a partire da ciò che ti piace, da ciò che ti fa stare bene, da ciò che ti stimola e da chi ti vuole bene.

stress vacanza

Il rientro

Capitolo a parte, il famigerato rientro. La bestia nera. Lo spettro che si aggira tra le stanze della nostra mente ancor prima di partire per le vacanze. Rientrare significa tornare alla “normalità”, quindi chiudere la finestra temporale delle ferie appena trascorse e prepararsi a tornare alla routine, cioè alle solite preoccupazioni e ai problemi di sempre.

Innanzitutto, un ultimo consiglio: fate in modo di lasciare almeno un paio di giorni dalla fine delle vacanze al momento del rientro effettivo alle attività di sempre, siano esse il lavoro, la gestione della casa o altro. Datevi il tempo di riabituarvi, con gentilezza, ai soliti ritmi. Lasciate che sia una transizione morbida e cominciate con gradualità, non gettatevi a capofitto sulle cose da riprendere.

E non indugiate troppo sul pensiero che le vacanze sono ormai finite. Le esperienze fatte e i momenti belli passati con chi volete bene non è detto che non possano ripresentarsi al di fuori di quel limitato periodo di riposo. Ogni giorno ne potete fare esperienza. Che sia durante una gita fuori porta la domenica o in un piovoso lunedì di Ottobre, c’è sempre la possibilità di mettere da parte la consueta routine e prendersi del tempo per sé stessi.

Allora, ancora una volta, buone vacanze! :)

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Arriva, inevitabilmente, il momento in cui il nostro unico desiderio è mettere da parte tutto per poterci, finalmente, fermare. Ma non è necessario aspettare le tanto sognate vacanze, ogni giorno abbiamo la possibilità di dedicarci a ciò che ci fa stare bene e che può aiutarci a recuperare le energie per continuare ad andare avanti.

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Siamo in un periodo critico dell’anno: fa caldo – ogni anno sempre di più,  le energie vengono meno e le nostre fantasie sono tutte orientate al fatidico momento in cui potremo, finalmente, partire per delle meritate vacanze. Per chi se le può permettere, ovviamente.

Dopo un anno di lavoro, che sia dietro una scrivania o tra le mura domestiche, di corse qua e là, di impegni, di incombenze e di preoccupazioni, sentiamo il forte bisogno di una pausa dai soliti ritmi infernali. Poterci finalmente fermare, che sia in riva a una spiaggia assolata o sul cucuzzolo di una montagna non importa. L’importante, comunque, è staccare.

Ma dobbiamo davvero aspettare il momento delle tanto agognate ferie, per riuscire a mettere da parte le nostre vite frenetiche e godere di qualche momento di riposo e di benessere?

Se non ti fermi tu, mi fermo io

Il problema fondamentale è che la vita non si ferma. Se sentiamo il bisogno di rifiatare, restano comunque delle cose da fare: bisogna continuare a lavorare, a produrre, a rispettare gli impegni e le scadenze. Nonostante sentiamo che le forze non ci siano più.

Ma se la vita non si ferma, possiamo fermarci noi? In attesa delle ferie, è possibile ritagliarsi comunque dei momenti di vacanza dalla quotidianità? È possibile trovare degli spazi e dei momenti di riposo in cui immergerci per ricaricarci, quanto basta per poter tornare a prendere fiato?

Forse sì. Forse è possibile prendersi del tempo per sé stessi, per ritrovare quelle energie che possono sostenerci nei periodi – più o meno lunghi – in cui sentiamo di non avere più le forze. Ma cos’è che potremmo fare concretamente per ricaricarci?

Un tempo solo per noi

Ciascuno di noi ha delle cose che gli piacciono (e che teoricamente ci fanno stare bene) e altre che piacciono meno o per nulla, ma che purtroppo tocca fare. La situazione diventa molto più pesante da sopportare se, al di là della stanchezza e della mancanza di energie, la nostra vita è sbilanciata soprattutto verso le cose che si devono fare, con poco o nessuno spazio per le attività che possono produrre su di noi effetti benefici.

Poiché – fortunatamente – non siamo tutti uguali, non è possibile elencare una lista di attività da fare per farci stare bene. Ognuno di noi sa cosa gli piace e cosa non gli piace, cosa lo fa sentire vivo o produttivo, cosa gli restituisce energie o una maggiore serenità.

Quindi, il primo passo è piuttosto semplice: prendi carta e penna e scrivi almeno 5 attività che siano per te fonte di piacere e gioia o che ti restituiscano un senso di efficacia e di produttività. Meglio ancora sarebbe se queste attività incarnassero entrambe queste caratteristiche, ma non è facile trovarne di così “complete”.

Se hai difficoltà nel trovarle, di seguito troverai alcuni spunti che spero possano esserti utili.

Alcune idee

Ci sono alcune attività che hanno un solo scopo: quello di farci rilassare e stare bene. Spesso si tratta di attività che ci consentono di immergerci completamente in quel momento, mettendo da parte stanchezze, pensieri e incombenze. Sono piuttosto facili da trovare se le cerchiamo tra i nostri interessi, ovvero tra le cose che ci piacciono. Ad esempio:

  • Leggere un libro
  • Fare una passeggiata immersi nella natura
  • Fare una gita fuori porta
  • Scrivere una poesia, una lettera o un racconto
  • Mangiare un bel gelato
  • Giocare con i propri figli (o con un amico a quattro zampe)
  • Uscire con gli amici

Altre attività, invece, possono sembrare meno piacevoli a prima vista, ma hanno il pregio di restituirci qualcosa in termini di “efficacia”. Sono tutte quelle iniziative che mirano a tenerci attivi, ottenendo possibilmente anche dei risultati, piccoli o grandi che siano. Tra queste troviamo:

  • Sistemare il giardino
  • Riparare il lavandino che perde
  • Preparare una bella cena
  • Imparare a suonare uno strumento musicale
  • Fare le parole crociate
  • Creare con le proprie mani un pensierino per qualcuno a cui vogliamo bene
  • Fare delle attività di volontariato

Ci sono poi delle attività “bingo” con le quali prendere i proverbiali due piccioni con una fava, attività complete che ci fanno stare bene e che ci restituiscono anche un senso di efficacia, come il fare attività fisica e sportiva. Tra queste, comunque, la mia preferita è senza dubbio la meditazione, che rappresenta la perfetta sintesi del “prendersi del tempo per sé stessi”.

Perché staccare ci fa bene?

Innanzitutto “staccare” ci fa bene proprio perché ci consente di uscire, anche se solo per un attimo, dagli automatismi di una vita che sempre più spesso viene sentita come troppo piena ma contemporaneamente svuotata da piaceri e soddisfazioni.

Altri benefici del dedicare del tempo a sé stessi dipendono, ovviamente, anche dal tipo di attività che si decide di svolgere. Ad esempio, farsi fare un massaggio dal proprio partner (un altro spunto, per la gioia del partner!) può favorire non solo un rilassamento psicofisico, ma anche portare vitalità e risvegliare sentimenti positivi nei confronti dell’altro. In generale, comunque, svolgere delle attività che ci permettono di staccare dalla routine può portarci effetti benefici rispetto a diverse aree:

  • Umore. Impegnarsi in attività che ci fanno stare bene o che ci fanno sentire efficaci può migliorare nettamente il nostro umore. Può sembrare ovvio, ma quando stiamo un po’ giù non è facile pensare che a volte basta davvero poco per sentirci meglio.
  • Energia. Alcune attività, in particolare quelle che richiedono un certo grado di movimento, possono avere un importante effetto energizzante. Sembra quasi paradossale, ma spendere energie per poi ritrovarsene ancora di più è un piacevole effetto collaterale.
  • Efficacia. Riuscire a ottenere dei risultati, per quanto piccoli possano sembrare, ci restituisce un senso di efficienza e di adeguatezza che spesso ci motiva a fare di più, per noi stessi ma anche per gli altri.
  • Benessere e connessione. Dedicarsi ad attività che ci consentono di andare oltre la routine ci aiuta a mettere in prospettiva molte cose: l’ammirare un paesaggio o il prendersi cura di un fiore o di una pianta possono risvegliare in noi il senso del bello e la meraviglia per tutto ciò che ci circonda. Spesso, cambiare punto di osservazione può consentirci di aprirci gli occhi verso la realtà delle cose e farci sentire pienamente connessi con un mondo nel quale possiamo faticare a trovare il nostro posto.
  • Creatività. Non è insolito che le migliori idee vengano nel momento in cui ci dedichiamo ad attività che possono sembrare, di per sé, soltanto occasioni di svago. Ma è proprio nei momenti in cui riusciamo a distanziarci dai soliti pensieri e rimuginii dedicandoci pienamente ad altro, che possono emergere intuizioni, idee e persino soluzioni a problemi che sembravano irrisolvibili.
  • Rapporti con gli altri. Se dedichiamo del tempo per noi stessi, per stare bene con noi stessi, non possono che verificarsi degli effetti positivi anche nelle nostre relazioni. Che sia il partner, il vicino di casa, il capo o il postino non importa: una persona che sta bene con sé stessa è in grado di tollerare meglio le tante piccole cose che ci infastidiscono degli altri, è in grado di ascoltare con più attenzione, di essere più gentile e più comprensiva. E questo gli altri lo sentono, magari restituendo il favore e generando così un circolo virtuoso.

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Vorrei, ma non posso

A questo punto, se non hai ancora elaborato una lista di possibili attività da svolgere ora è il momento di farlo. Siamo arrivati, infatti, al secondo passo: scegliere quando e come svolgere queste attività.

È importante trovare ogni giorno il tempo necessario per svolgere almeno un’attività. È facile ricadere nuovamente nella routine e riabbandonarsi ai ritmi che in questo periodo è sempre più difficile sostenere. Per questo, è fondamentale riuscire a ritagliarsi uno spazio per sé stessi da dedicare alle attività che abbiamo scelto.

Sulla carta è facile, ma non appena proviamo a definire con maggiore precisione le attività che vogliamo svolgere, ecco che appaiono dubbi, incertezze e presunte difficoltà. In particolare, le obiezioni che più frequentemente possono venirci in mente per “sabotare” le nostre buone intenzioni sono:

  • Non ne ho il tempo. Sicuro? Davvero non hai cinque minuti per fare una passeggiata intorno al palazzo? Basta cominciare con poco, anche solo pochi minuti, e vedere cosa accade. Se noti qualche effetto positivo, anche solo se riesce a “staccare” per pochi minuti, magari poi riuscirai a trovare qualche altro minuto in più da dedicare a queste attività. Forse, togliendo un po’ di tempo ai social network o allo zapping compulsivo…
  • Sarebbe da egoisti. Prendersi del tempo per sé stessi, a volte, viene visto come un qualcosa di profondamente ingiusto nei confronti degli altri. “Non posso dedicare del tempo a me: già non ne ho di tempo, quello che mi avanza non posso sottrarlo agli altri” oppure “Ci sono sempre così tante da fare per mandare avanti la baracca, cosa penserebbero gli altri di me se io, invece di darmi da fare, mi mettessi a fare i fatti miei?”, sono alcuni possibili pensieri che possono passarci per la testa. La verità è che non c’è assolutamente alcun motivo per considerarsi egoisti solo perché si fa qualcosa per sé stessi. Anzi, se dedicarci a noi stessi ci fa stare bene e ci rende più sereni e meglio disposti nei confronti degli altri, non è che forse sarebbe “da egoisti” non cogliere queste opportunità?
  • Non serve a nulla fare cose così insignificanti, ho solo bisogno di una vacanza! Certo, quale migliore modo per “staccare” dalla quotidianità dello spaparanzarsi all’ombra di una palma, facendoci cullare dal ritmo dell’amaca e dalla musica delle onde che si infrangono sulla spiaggia? Ma se al mare non ci puoi andare? Se non puoi permetterti una vacanza? Se sei ancora a Febbraio e le ferie sono più che un miraggio? E poi, le vacanze finiscono. Imparare a prendersi del tempo per sé stessi resta, potenzialmente per tutta la vita. Può sembrare cosa da poco, ma avere la possibilità di fermarci a rifiatare prima di immergerci nuovamente nell’apnea del solito tran-tran, può fare la differenza. Non solo in estate, ma ogni qualvolta ne sentiremo il bisogno.

Ricapitolando

Che le vacanze siano prossime o lontane, impossibili o già finite, possiamo trovare il modo di staccare temporaneamente la spina e ricaricare le nostre batterie, semplicemente dedicando del tempo a noi stessi e a quello che più ci piace.

Prima occorre individuare almeno 5 attività che potrebbero fare al caso nostro (anche di più, se ci va), poi bisogna decidere quando, dove ed eventualmente con chi farle. Questa, forse, è la parte più difficile: trovare il tempo da dedicare a noi stessi quando pensiamo che di tempo non ce n’è più.

In realtà, si tratta di un vero e proprio investimento: come abbiamo visto, anche solo pochi minuti da destinare a ciò che ci fa stare bene possono fruttarci maggiori energie, un innalzamento dell’umore, migliori rapporti con gli altri. Non si tratta quindi della quantità di tempo “perso”, ma della qualità del tempo “guadagnato”.

E poi, diciamoci la verità, sicuri che quando andiamo in vacanza riusciamo davvero a “staccare”? ;)

Buone vacanze (lunghe o temporanee) a tutti!

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