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Andare in vacanza significa prendersi una pausa dallo stress della vita quotidiana, ma se la vacanza stessa diventa fonte di stress rischiamo di tornare al punto di partenza. Forse occorre ripensare alla vacanza non come fuga dallo stress, ma come occasione per dedicarci a ciò che ci fa stare bene e a chi vogliamo bene.

stress vacanza

Hai già pianificato la tua vacanza perfetta? Non vedi l’ora di poter finalmente lasciarti alle spalle tutto lo stress, i problemi e le preoccupazioni di ogni giorno? Già ti vedi su una spiaggia bianchissima e le palme tutte intorno o a passeggiare per un fresco sentiero con imponenti montagne sullo sfondo?

Andare in vacanza significa mettere da parte le responsabilità, gli impegni e le scadenze che quotidianamente riempiono le nostre giornate. Significa partire con la voglia di divertirsi e rilassarsi, per ritrovare le energie perse da tempo e riuscire a prendersi una pausa da tutto lo stress che pervade le nostre esistenze.

A volte, però, alcuni nostri atteggiamenti possono portarci a vivere anche le vacanze in maniera stressante. E forse può essere utile rivedere il concetto di vacanza non come fuga dallo stress, ma semplicemente come occasione per dedicarci a ciò che più ci piace e per stare con chi vogliamo bene.

Stress da vacanza

Il senso ideale della vacanza è “staccare” dalla vita di tutti i giorni, una pausa dallo stress che ci accompagna per tutto l’anno. Paradossalmente, però, la stessa vacanza può diventare una fonte di stress, ancor prima che questa inizi: la pianificazione, il budget da destinare, le valigie, il viaggio sono tutti elementi che possono dare origine a preoccupazioni e tensioni.

Andare in vacanza, inoltre, rappresenta un cambiamento significativo rispetto all’ordinario. Ci troviamo cioè in una finestra temporale in cui tutto (o quasi) cambia: gli orari, le routine quotidiane, ma anche gli spazi e i momenti in cui troviamo conforto quando ne sentiamo il bisogno.

Eppure, nonostante molte cose possano apparire diverse, siamo sempre noi ad andare in vacanza. Noi, con le nostre aspettative, i nostri problemi, le nostre necessità. Con le nostre idee su come devono essere le cose, su come devono andare, su cosa fare e cosa non fare.

In un certo senso, quindi, possiamo ritrovarci a partire solo con il corpo, non con la mente. Tutto quello che è già nella nostra testa viene in valigia con noi. Il rischio è di aver aspettato un intero anno per poi ritrovarci, sebbene in vacanza, al punto di partenza. Staccare, ma senza staccare.

Aspettative di relax

Diciamoci la verità: il fatto che siamo in vacanza non vuol dire necessariamente che lo stress sparisca immediatamente dalle nostre vite una volta scesi dall’aereo. Si parte sempre con l’aspettativa di “rilassarsi”, di vivere finalmente un periodo senza pensieri né preoccupazioni, di solo divertimento e pace interiore.

Partiamo cioè orientati verso quello che immaginiamo sarà un periodo bellissimo della nostra vita, senza problemi né ansietà. Con questa idea fortemente radicata nella nostra testa, cosa accadrà al primo imprevisto? Può essere un ritardo all’aeroporto, una fila interminabile in autostrada o il proprietario dell’appartamento che abbiamo affittato che non si fa vedere e non risponde al telefono.

Il sogno è già parzialmente infranto. In un attimo sentiamo nuovamente montare lo stress, magari accompagnato da frasi quali: “Ecco, non me ne va mai bene una!”, “Sono venuto per rilassarmi e mi sento peggio di prima!”.

Intendiamoci, non sto dicendo di aspettarsi il peggio dalla nostra vacanza. Piuttosto, che è importante partire con la consapevolezza che “vacanza” non significa “sfuggire allo stress”. Se partiamo con questa aspettativa, al primo imprevisto torneremo inevitabilmente al punto di partenza.

Il dovere di divertirsi

Quando si parte, ma anche giorni prima di farlo effettivamente, la testa comincia a riempirsi di immagini e pensieri su come si deve stare in vacanza. “Devo divertirmi, devo rilassarmi, devo mettere da parte i pensieri, devo godere di ogni momento al massimo, non devo avere preoccupazioni, non devo stressarmi”.

Insomma: messi da parte i “doveri” della vita ordinaria, li sostituiamo subito con i “doveri” da vacanza. Niente di male in questo, per carità. Anche se, a ben guardare, sembra quasi di essere di nuovo in ufficio con le mille cose da dover fare o in casa con i mille problemi da dover risolvere.

A volte, le doverizzazioni prendono la forma di programmi di attività ben strutturati: la prima sera cenetta a base di pesce in riva al mare, la mattina seguente corsetta in spiaggia alle 6, il terzo giorno con tutta la famiglia al parco divertimenti, il giorno dopo sci d’acqua e quello dopo ancora parapendio.

Che siano programmi o atteggiamenti, il rischio è di strutturarsi mentalmente una serie di condizioni che, qualora non dovessero verificarsi, possono diventare esse stesse condizione di stress e di disagio. Accade così che la vacanza, fuga a lungo attesa dal carico di sofferenze quotidiane, diventi uno schema rigido nel quale ci sentiamo incastrati nel disperato tentativo di stare meglio.

Come non rovinarsi una vacanza

In definitiva, tra aspettative irrealistiche di assoluto relax e rigide idee su come devono andare le cose, la nostra vacanza rischia di diventare una situazione ancora più stressante di quelle che vorremmo, almeno temporaneamente, lasciarci alle spalle.

Occorre, forse, un cambio di prospettiva. Vedere cioè la vacanza che ci aspetta non come la soluzione di tutti i mali, ma come un’opportunità di vivere un’esperienza nuova che ci consenta, almeno temporaneamente, di mettere da parte ciò che ogni giorno sembra consumarci. Altrimenti, perché scomodarsi a prendersi un periodo di pausa se dobbiamo poi viverlo allo stesso modo di sempre?

Quindi, innanzitutto:

  • Non aspettarti “risultati”. Non partire con l’idea di rientrare più rilassato, più tonico o più pimpante. Il rischio è di non riuscirci, per una ragione o per un’altra. Vivere una vacanza come un’esperienza orientata verso degli obiettivi assomiglia più a un lavoro che a un periodo di riposo!
  • Non fermarti agli imprevisti. Capitano e capiteranno senz’altro: gli imprevisti sono all’ordine del giorno, che tu sia o meno in vacanza. Non farne un dramma, vivili per quelli che sono: dei semplici contrattempi. Davvero un piccolo intoppo ha il potere di condizionare l’intera vacanza?
  • Non programmare ogni cosa. Lo scopo non è “occupare il tempo”, semmai può esserlo di viverlo a pieno. Non è necessario essere sempre impegnati in qualcosa, anche nei momenti di relativa inattività, di ozio o di “noia” si può stare bene. Magari rappresentano proprio un’opportunità per rifiatare… che poi era l’idea iniziale, giusto?
  • Non portarti dietro il lavoro. Non parlo solo delle carte arretrate alle quali pensavi di dedicarti in alternativa alla siesta, ma soprattutto di tutto ciò che è per te fonte di preoccupazione o di disagio. In altre parole: di stress. Più facile a dirsi che a farsi, lo so. Per riuscirci, è necessario tenere “impegnata” la mente in altri modi, alcuni dei quali sono elencati di seguito.

Come godersi una vacanza

Come si può fare, quindi, per vivere la nostra vacanza in modo da renderla davvero un’esperienza significativa e rigenerante? Ecco alcuni consigli per una vacanza meno “impegnativa” ma, forse, più soddisfacente:

  • Rinnovare i propri interessi. Mettere da parte la solita routine non significa necessariamente rivoluzionare la nostra vita, lasciare in stand-by ogni aspetto del nostro essere o abbandonarsi all’ozio più assoluto. Anzi, la vacanza può essere un ottimo momento per riprendere in mano le cose che più ci piace fare e viverle con rinnovata passione: approfittiamo dunque delle ferie per dedicarci ai nostri interessi, siano essi la lettura o la fotografia, il visitare musei e luoghi d’arte o il gustare le prelibatezze locali.
  • Fare attività fisica. Non è necessario frequentare una palestra quando si è in villeggiatura, in realtà basta anche un po’ di ginnastica dolce o passeggiate più o meno lunghe. Quanto basta per restare attivi, insomma. L’obiettivo non è “mantenere la forma” o tornare in ufficio più tonici di prima, quanto piuttosto di dare modo anche al nostro corpo di rigenerarsi, di ritrovare le energie e la vitalità che spesso sembrano mancarci nei lunghi periodi in cui ci alterniamo tra la seduta della scrivania e il divano di fronte alla tv. Insomma, perché non approfittare per ridare vigore al nostro corpo, oltre che alla nostra mente?
  • Vivere nuovi stimoli. Le vacanze sono anche un’ottima occasione per sperimentare nuove esperienze, in un contesto in cui siamo meno vincolati dal tempo e dagli impegni quotidiani. È anche un modo per ritornare più “ricchi” di nuove avventure e prospettive. Non è necessario programmare chissà quali esperienze, a volte può bastare davvero poco: assaggiare un cibo esotico, esplorare un fondale marino, fare due chiacchiere con un pescatore locale. Insomma, sperimentare l’insolito e aprirsi a nuove esperienze: ecco come con la vacanza si può andare oltre l’ordinario.
  • Condividere i momenti. Sembra banale, ma uno degli aspetti più significativi di una vacanza è la possibilità di ritrovare il semplice piacere di stare con chi vogliamo bene. Che sia il proprio partner, i propri parenti, gli amici di una vita o nuove conoscenze non importa: ciò che davvero conta è l’opportunità di condividere questa esperienza tenendo da parte i soliti problemi e le solite preoccupazioni, che a volte ci sono d’ostacolo nel vivere quotidianamente l’altro. E magari riscoprire le piccole gioie dello stare insieme, del sentirsi parte di qualcosa di più grande di questo o quello. Sentirsi a casa, ovunque ci si trovi.

In definitiva, prenditi cura di te stesso a partire da ciò che ti piace, da ciò che ti fa stare bene, da ciò che ti stimola e da chi ti vuole bene.

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Il rientro

Capitolo a parte, il famigerato rientro. La bestia nera. Lo spettro che si aggira tra le stanze della nostra mente ancor prima di partire per le vacanze. Rientrare significa tornare alla “normalità”, quindi chiudere la finestra temporale delle ferie appena trascorse e prepararsi a tornare alla routine, cioè alle solite preoccupazioni e ai problemi di sempre.

Innanzitutto, un ultimo consiglio: fate in modo di lasciare almeno un paio di giorni dalla fine delle vacanze al momento del rientro effettivo alle attività di sempre, siano esse il lavoro, la gestione della casa o altro. Datevi il tempo di riabituarvi, con gentilezza, ai soliti ritmi. Lasciate che sia una transizione morbida e cominciate con gradualità, non gettatevi a capofitto sulle cose da riprendere.

E non indugiate troppo sul pensiero che le vacanze sono ormai finite. Le esperienze fatte e i momenti belli passati con chi volete bene non è detto che non possano ripresentarsi al di fuori di quel limitato periodo di riposo. Ogni giorno ne potete fare esperienza. Che sia durante una gita fuori porta la domenica o in un piovoso lunedì di Ottobre, c’è sempre la possibilità di mettere da parte la consueta routine e prendersi del tempo per sé stessi.

Allora, ancora una volta, buone vacanze! :)

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